Pubblicato il

L’INUTILITA’ DEL RANCORE

Augusto Farini, giovane operaio lecchese, matura un odio implacabile nei confronti del re Umberto I, in quanto questi ha premiato con un’onorificenza il generale Fiorenzo Bava Beccaris, autore della repressione in Milano nel maggio 1898.
Morta la madre, Augusto si trasferisce da Lecco a Roma, nel periodo in cui si verificano importanti avvenimenti di carattere politico e religioso, tra cui l’inizio dell’anno santo.
Nella capitale, dopo molte vicissitudini, Augusto prenderà una decisione, che segnerà la svolta della sua vita e che lo condurrà a Monza la sera del 29 luglio 1900, proprio a pochi passi dall’odiato Umberto I.
I tratti tipici del romanzo storico e del giallo si intrecciano in quest’opera dai toni sferzanti e dal linguaggio vivido come le vicende che la animano.

Una o più copie di “L’inutilità del rancore” sono ordinabili via mail
all’indirizzo robertarossi.tm@gmail.com
Specificare numero dei volumi richiesti e l’indirizzo di spedizione.
Sarà indicata la spesa totale e l’iban per il bonifico.

Grazie per l’attenzione.
La redazione di Edizioni Terra marique

Pubblicato il

IN MEZZO AL MARE SCURO COME VINO

Eirene è una giovane ragazza greca, che vive ad Atene nel V secolo a. C. Pur essendo di umili condizioni, la ragazza riesce a imparare la scrittura, che non era un diritto acquisito per le donne ateniesi. Grazie al suo amabile mecenate Sicheo, un mercante egizio conosciuto al porto del Pireo, Eirene può sperare di vedere realizzato il suo sogno: diventare un mercante e solcare il mare su una nave commerciale. Contro la volontà del padre – che rappresenta la tradizione e il pensiero conservatore ateniese – Eirene scappa da casa, decisa a lavorare con Sicheo. Da quel momento inizieranno molte peripezie, che la porteranno a viaggiare in tutto il Mediterraneo, centro dei traffici commerciali dell’epoca.
Il romanzo, intessuto di storia, miti e tradizioni greche, è il simbolo del coraggio, della forza e della determinazione di una giovane donna, che si pone contro tutto e tutti pur di realizzare i suoi sogni: non è forse vero che i valori e gli ideali sono senza tempo e rimangono immutati al di là dei confini spazio-temporali?

Una o più copie di “In mezzo al mare scuro come vino” sono ordinabili via mail
all’indirizzo robertarossi.tm@gmail.com
Specificare numero dei volumi richiesti e l’indirizzo di spedizione.
Sarà indicata la spesa totale e l’iban per il bonifico.

Grazie per l’attenzione.
La redazione di Edizioni Terra marique

Pubblicato il

IL VILLAGGIO DEI CUORI RITROVATI

Il Villaggio dei cuori ritrovati
Un luogo di armonia e fratellanza.
È lì che giunge il protagonista della storia, dopo un meraviglioso viaggio al di là del tempo e dello spazio, in compagnia di una creatura speciale.

Un libro delicato e commuovente,
una storia per grandi e bambini.
Le parole di Chiara Manzini sono accompagnate
riga dopo riga
pagina dopo pagina
dalle splendide illustrazioni di Clelia Colombini.

Una o più copie sono prenotabili via mail
all’indirizzo robertarossi.tm@gmail.com
Specificare numero dei volumi richiesti e l’indirizzo di spedizione.
Sarà indicata la spesa totale e l’iban per il bonifico.

Grazie per l’attenzione.
La redazione di Edizioni Terra marique

 

Pubblicato il

VOLARE TRA LE PAROLE

Sei fiabe che stuzzicano la fantasia dei più piccoli
in un formato gradevole
scritte da Marco Smiraglio.

Primissima uscita della collana Terra rosa.

La strega Lavanda                             
La strega Lavanda è tornata             
Gli gnomi del bosco felice               
Lampade                                         
Poldo l’elefante cannone                 
L’orologiaio Ticchi                        

Illustrazione di copertina di Clelia Colombini.

Illustrazioni di Irene Domenichini per “La strega Lavanda”, “La strega Lavanda è tornata” e “Gli gnomi del bosco felice”.

Illustrazioni di Clelia Colombini per “Lampade”, “Poldo l’elefante cannone” e “L’orologiaio Ticchi”.

Una o più copie sono prenotabili via mail
all’indirizzo robertarossi.tm@gmail.com
Specificare numero dei volumi richiesti e l’indirizzo di spedizione.
Sarà indicata la spesa totale e l’iban per il bonifico.

Grazie per l’attenzione.
La redazione di Edizioni Terra marique

 

Pubblicato il 1 commento

IL COEFFICIENTE DI ELASTICITA’ DELL’ANIMA

“L’anima si era rotta da sola. Non aveva forato, né era stata investita da un camion e nessuno l’aveva colpita a tradimento alle spalle. Forse un movimento brusco, fatto la sera prima, prima di addormentarsi. Ma no no, l’anima non si rompe per queste sciocchezze, ci vuole ben altro”.
La protagonista di questa divertente favola moderna è una giovane laureanda in fisica, dal nome quanto mai bizzarro, che una mattina come tante si prepara per andare a un colloquio di lavoro. I suoi piedi, che hanno vita autonoma, l’accompagnano però mal volentieri. Ben presto si accorge che qualcosa non va…  la sua anima, per un motivo inspiegabile, sembra essersi rotta.
Nel frattempo, un ragazzo della sua stessa età si ritrova nella golena del fiume Molto. Privo di memoria, si imbatte in due pittori, che gli raccontano gli eventi bizzarri del loro paese, di un pino squarciato a metà da un fulmine e di misteriose fragole amare che sanno di morte.
Inevitabilmente le vite dei due giovani s’intrecciano per intraprendere un percorso di crescita e trasformazione, alla scoperta della propria personalità, quella più vera e autentica.

In copertina: “Autoritratto” di cumoz

 

Una o più copie sono prenotabili via mail
all’indirizzo robertarossi.tm@gmail.com
Specificare numero dei volumi richiesti e l’indirizzo di spedizione.
Sarà indicata la spesa totale e l’iban per il bonifico.

Grazie per l’attenzione.
La redazione di Edizioni Terra marique

Presentazione “Il coefficiente di elasticità dell’anima” a Guastalla
DSCN3746DSCN3735DSCN3724DSCN3719

Pubblicato il

ECO diVERSO

Con vivo piacere mi sono offerta di scrivere la prefazione a questa bella raccolta di poesie, scritte da Ivana, mia carissima ex-alunna, che ricordo per la sua profonda sensibilità, intelligenza e creatività. Sono ormai passati alcuni anni e ora la ritrovo leggendo i suoi versi: non ho dimenticato i suoi occhi attenti e curiosi, i suoi temi limpidi e perfetti, la sua ottima capacità di cogliere fino in fondo la complessità dei fatti letterari, la sua inesauribile voglia di leggere e capire.
Molteplici e vari sono i temi affrontati nella raccolta: arte, letteratura, vita, bellezza, natura, suggeriti e indagati con uno sguardo benevolo, talvolta dolente, ma sempre garbato e rinnovato dal balsamo benefico della “poesia”, che fin da quando era adolescente Ivana ha amato immensamente. La poesia non muore, resiste contro il tempo, dà senso all’esistenza. Benché di passaggio, il poeta scrive e scrive, svelando l’incanto di suggestive corrispondenze che parlano a chi sa ascoltare ed è in grado di coglierle anche nel grigiore dell’esistenza quotidiana.
I poeti nelle parole di Ivana esplorano significati dimenticati, “echi di versi lontani”, che sprigionano nostalgia, ricordi, rimpianti. Quasi folli, quasi inutili, i poeti non rinunciano a lasciare frammenti di sé in versi intrisi di “impalpabili parole”, tratteggianti gli innumerevoli sentimenti umani.
Molte poesie colpiscono per l’efficace brevitas: parole e versi risuonano di suggestioni classiche, producendo un felice effetto di novità, intrisi di amore, dolore ed emozioni. Il risultato complessivo è quello di riuscire a trasmettere un profondo messaggio esistenziale riassumibile nelle stesse parole di Ivana: felicità /è saper /cogliere /armonia /fra le pause mute /e le discordanze.
Lo scorrere inesorabile del tempo è presente in molte poesie, mitigato dalla “bellezza” che Ivana ricerca intensamente attraverso la parola “pura”, incastonata nel verso quasi come una gemma.
Echi di voci lontane, da Pascoli a Montale e Ungaretti, si intrecciano ai versi di Ivana, delicati eppure coraggiosi, che mantengono intatto l’inesauribile mistero della vita, parafrasato con ineffabili sensazioni.
E prima che il buio/della grande Notte /avanzi, auguro a Ivana di vivere a lungo e di scrivere, scrivere, scrivere.

Professoressa Rosa Maria Coppelli

Una o più copie di Eco diVerso sono prenotabili via mail
all’indirizzo robertarossi.tm@gmail.com
Specificare numero dei volumi richiesti e l’indirizzo di spedizione.
Sarà indicata la spesa totale e l’iban per il bonifico.

Grazie per l’attenzione.
La redazione di Edizioni Terra marique

Pubblicato il

METEO…RITICA

Poesie di scarto
Prefazione non conclusa

Scrivere una prefazione è generalmente cosa complessa, ma quando capita di dover premettere parole alla poesia, dire delle cose prima di un poeta, allora ciò che sembrava difficile diventa impresa eroica. I tempi sono quelli che sono e, si sa, gli eroi soffrono di qualche acciacco. A venire in soccorso al mio tentativo di decifrare il libretto che il lettore si trova fra le mani, è stata l’intervista di Nanni Delbecchi ad Andrea Cortelessa su “Il Fatto Quotidiano” del 9 luglio 2015. Scrive Cortellessa, riprendendo Asor Rosa: “La poesia resta fuori dalla melassa mediatica, in quanto priva di un tornaconto commerciale. Questo la rende il genere più vitale della nostra letteratura, ma è anche la sua parte maledetta, nel bene e nel male”.
L’esordio poetico di Davide Leone è certamente fuori commercio nella patria mediatica che vende sentimenti a buon mercato. La struttura stessa della raccolta non si rassegna alle classiche teorie di genere. Il titolo “Meteoritica” suona come un ossimoro, sospeso fra la meteorologia moderna e il rito antico della pre-visione.
Il canzoniere si apre con una prosa che fa il verso alla poesia e alle immagini che affollano la provincia, seguono poi dodici liriche. Appena il tempo di tirare il fiato e ci si ritrova nuovamente a fare i conti con un testo scosceso. Appaiono uno scalpello, uno zoccolo e il bello. È “L’inizio della fine” ad aprire la seconda sezione, ventuno poesie che si aprono a mondi disparati e irreali, dove persino le colline sono paesaggi di pezza. A chiudere, due testi legati a un fantomatico Signor J: “Incrosticidio” e “Lettera dal Silente oltrescuro spazio dell’insopprimibile”.
Difficile decifrare l’universo poetico di Davide Leone, del resto i numeri e le lettere si inseguono nella plaquette a testimoniare il desiderio di lasciare traccia, segno. Nella poesia “Numero 51”, l’essenza stessa della casa pare ingoiata dalla cifra che brucia ogni anima. Campeggia in tutta la raccolta il desiderio della fine: Lasciami andare via/perché ora non c’è più/perché l’ora non è mai esistita/lasciami per sempre tu/che urli senza fiato: la vita. Ancora una volta l’esperienza dell’esistenza deve misurarsi con la solitudine: Sono stato scacciato/dai miei simili/ho provato solitudine/al sicuro/sotto al letto. Svinta è l’immagine della vita e al poeta non resta che raccoglierne i trucioli. L’immagine dell’Albatros nero in picchiata, di baudelairiana memoria, rende perfettamente tempi che non sono più. La lingua pare non bastare e i neologismi si rincorrono. Il nuovo conio non semplifica la lettura del testo e l’autore non sembra interessato a restituire verginità alla lingua. Alcuni neologismi rimandano a significati onomatopeici, ma più spesso si ha la sensazione di una vera e propria esplosione del segno, di una sciarada enigmistica.  Alla sperimentazione linguistica si unisce il verso libero e la ricerca di assonanze, consonanze, allitterazioni. Ed è proprio nella ripetizione ossessiva di certi suoni flauti in frantumi frenando il fumo, che trova spazio lo scarto, il ballo.
Seduto su una poltrona infeltrita, un anziano signore, esaudiva desideri ai suoi scarti.
Ogni scarto: un ballo.
Buona lettura.

Francesco Gallo

Una o più copie di Meteo…ritica sono prenotabili via mail
all’indirizzo robertarossi.tm@gmail.com
Specificare numero dei volumi richiesti e l’indirizzo di spedizione.
Sarà indicata la spesa totale e l’iban per il bonifico.

Grazie per l’attenzione.
La redazione di Edizioni Terra marique

Pubblicato il

CILINDRO, PAPILLON E BENZINA LIMITED EDITION

Edizione limitata: le poesie dell’edizione bianca più quattro bonus tracks poetici scritti a mano dall’autore. Da non perdere!

In questa seconda raccolta di poesie, Fabrizio Tagliaferri imbocca la strada, a lui particolarmente congeniale, di una scrittura aggressiva e vagamente sarcastica. Quasi uno sberleffo volto ad offendere e tradire l’attesa mentale del lettore, in un continuo depistaggio psicologico.
Così facendo, egli mette in mostra naturali doti di spiazzamento, utili al raggiungimento di un senso ulteriore. Viene da pensare, per esempio, alla tecnica della traduzione automatica del cuore, cara al movimento surrealista. Ma ancor di più alla provocatorietà insita nel mondo rock, a cui questi testi sembrano alludere, se non attingere. Come non pensare alla spietata scorrevolezza delle ballate più libere, deliranti, del primo Bob Dylan. O all’altro lato della strada cantato per sempre da Lou Reed.
Sì, perché, in effetti, l’aspetto più convincente di questo libro sta nella forza delle immagini e nell’apparente immediatezza delle frasi, gettate in pasto a un tu misterioso e necessario, con cui il poeta si confronta di continuo, al quale rivolge le sua spasmodica attenzione esistenziale e artistica, come nella notevole Poeta.
L’ambiguo rispetto per la poesia canonicamente intesa e l’alta stima per il trasbordare della musica interiore, la naturale propensione a favore del ritmo libero del proprio respiro, sono di certo fattori pro. Input che spingono il libro verso nuovi lettori (o lettori nuovi), ragioni sacrosante per una pubblicazione che voglia, oggi, stare sui suoi passi.
La poesia di Tagliaferri sembra aspirare spontaneamente al doppio: a sbavare tenendo il tempo, a farsi musica venefica e potabile, a staccarsi dalla pagina – a cui l’Autore stesso l’ha proditoriamente infissa – e liquefarsi in voce.
Voce roca, cadenzata, notturna, ma replicabile e perciò viva. Nel tempo sperso o sparato di chi grida il suo destino da un palco, reale o immaginario. Mentre le mani elettriche di un ragazzo, di una generazione, stanano dalla chitarra il dopo. Affinché il presente si schiodi dal silenzio e dal rumore. E tutto si esprima attraverso la lingua cantata del pensiero.
In ogni caso, il peso della penna come una pistola, insegna Seamus Heaney, è il miglior viatico.

Prefazione firmata dal poeta sassolese
Emilio Rentocchini

Pubblicato il

CILINDRO, PAPILLON E BENZINA

In questa seconda raccolta di poesie, Fabrizio Tagliaferri imbocca la strada, a lui particolarmente congeniale, di una scrittura aggressiva e vagamente sarcastica. Quasi uno sberleffo volto ad offendere e tradire l’attesa mentale del lettore, in un continuo depistaggio psicologico.
Così facendo, egli mette in mostra naturali doti di spiazzamento, utili al raggiungimento di un senso ulteriore. Viene da pensare, per esempio, alla tecnica della traduzione automatica del cuore, cara al movimento surrealista. Ma ancor di più alla provocatorietà insita nel mondo rock, a cui questi testi sembrano alludere, se non attingere. Come non pensare alla spietata scorrevolezza delle ballate più libere, deliranti, del primo Bob Dylan. O all’altro lato della strada cantato per sempre da Lou Reed.
Sì, perché, in effetti, l’aspetto più convincente di questo libro sta nella forza delle immagini e nell’apparente immediatezza delle frasi, gettate in pasto a un tu misterioso e necessario, con cui il poeta si confronta di continuo, al quale rivolge le sua spasmodica attenzione esistenziale e artistica, come nella notevole Poeta.
L’ambiguo rispetto per la poesia canonicamente intesa e l’alta stima per il trasbordare della musica interiore, la naturale propensione a favore del ritmo libero del proprio respiro, sono di certo fattori pro. Input che spingono il libro verso nuovi lettori (o lettori nuovi), ragioni sacrosante per una pubblicazione che voglia, oggi, stare sui suoi passi.
La poesia di Tagliaferri sembra aspirare spontaneamente al doppio: a sbavare tenendo il tempo, a farsi musica venefica e potabile, a staccarsi dalla pagina – a cui l’Autore stesso l’ha proditoriamente infissa – e liquefarsi in voce.
Voce roca, cadenzata, notturna, ma replicabile e perciò viva. Nel tempo sperso o sparato di chi grida il suo destino da un palco, reale o immaginario. Mentre le mani elettriche di un ragazzo, di una generazione, stanano dalla chitarra il dopo. Affinché il presente si schiodi dal silenzio e dal rumore. E tutto si esprima attraverso la lingua cantata del pensiero.
In ogni caso, il peso della penna come una pistola, insegna Seamus Heaney, è il miglior viatico.

Prefazione firmata da
Emilio Rentocchini