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IL GUSTO DI RACCONTARSI

“Siamo ciò che mangiamo”. È possibile scrutare e capire dalle scelte alimentari la persona che ci sta dietro. Con un pizzico di sensibilità e attenzione ai particolari, l’autrice intervista, in stile giornalistico, 39 personaggi +1. Il più uno è Giorgio Napolitano, il presidente della Repubblica, di cui l’autrice, senza intervistarlo, riesce comunque ad apprenderne i gusti a tavola, nelle sue giornate frenetiche di lavoro.
Buona parte degli altri personaggi li incontra vis a vis, per carpirne ogni dettaglio: sguardi, modi di fare e di porsi, tratti di carattere, oltre che aspetti più superficiali, come il loro abbigliamento o gli accessori.
La lettura di questo libro è una scoperta, che cerca di andare al quid di ogni intervistato. Alla personalità, al carattere, con una totale immedesimazione nei momenti dell’intervista. Perché è sempre il carattere che, alla fine, dopo il primo impatto dato dall’apparenza, ci piace, ci incuriosisce, oppure proprio ci allontana da quella persona.
La lettura de “Il Gusto di Raccontasi” vuole essere un piacevole viaggio fra uomini e donne diversi per stile, scelte, mestieri, cultura, carattere e caratteristiche. Attraverso cui scoprire o riscoprire anche qualcosa di noi.

 

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TUTTO CAMBIA

È una domenica sera di marzo quando Sara Fiorentino, vicecommissario in forza al commissariato Due Torri di Bologna, riceve una segnalazione dal centro operativo: è stato ritrovato il cadavere di un uomo, Giulio Roversi, noto professore universitario. La scena fa supporre che si tratti di suicidio: Roversi, al momento dell’intervento della polizia, impugna ancora il revolver con cui si è sparato.
Il commissario Giorgio Scozia, che conosce Roversi sin dai tempi dell’università, non crede però alla tesi del suicidio. Inizia così per i due poliziotti un’insolita indagine, all’inseguimento di una verità che cambia continuamente forma fino al colpo di scena finale.

www.commissarioscozia.it
www.facebook.com/GiorgioScozia

CITTÀ DI PONTREMOLI
Concorso di Letteratura a carattere internazionale
Seconda Edizione 2013

Il Centro Culturale Il Porticciolo e la Giuria del Concorso di Letteratura “Città di Pontremoli” sono lieti di comunicare che è stato deciso all’unanimità di assegnare il

Premio Speciale ROMANZO GIALLO
per il romanzo “TUTTO CAMBIA”
ALESSANDRO PRANDINI

 

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L’INNOCENTE EVASIONE

Baudelaire diceva “chi beve solo acqua ha un segreto da nascondere”. Così Michele Piazza, terminata la giornata lavorativa, si rinchiude in una stanza al secondo piano del “Casablanca Cafè”, a pochi passi dal centro di Reggio Emilia, in compagnia solo di un bicchiere e di una bottiglia d’acqua.
«Posso sedermi?».
Una sera al “Casablanca” arriva uno sconosciuto che, senza attendere risposta, si siede e offre a Michele la possibilità di liberarsi una volta per tutte dal suo bisogno di rifugiarsi tre quarti d’ora al giorno in un bar malfamato, alla ricerca di soluzioni agli errori commessi in passato.
Inizia così, nell’immobile staticità di quell’incontro, un viaggio che va al di là dei nove metri quadrati della stanza e al tempo stesso srotola e riannoda il tempo, portando a ricostruire pezzo dopo pezzo i momenti più significativi di una vicenda piena di ombre.
Ventiquattro ore è il tempo che lo sconosciuto interlocutore, prima di dileguarsi, offre a Michele per decidere se accettare una proposta che però ha un prezzo molto alto.
“L’innocente evasione” è il romanzo di esordio di Alberto Pighini: una storia che è prima di tutto un viaggio nella coscienza di un uomo che si trova a fare i conti col proprio inconfessabile passato, diviso tra la possibilità di liberarsi una volta per tutte del proprio senso di colpa e il rischio, come contropartita, di perdere quanto di più caro ha al mondo.
Il lettore, accompagnato dalla voce narrante alla scoperta di un’esperienza solo apparentemente normale – i voli col parapendio tra gli splendidi scenari della Pietra di Bismantova, la vita di paese, le serate con gli amici, il primo amore – diventa partecipe della scelta di Michele Piazza, percependo la stessa fragilità alla quale l’esistenza umana sembra condannata.
Ma nel finale ogni certezza viene sovvertita, a tal punto che la vicenda di Michele Piazza non potrà che essere vista con occhi diversi.

 

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IL GRUPPO ALPINI DI MONTEFIORINO

“Gli Alpini: una grande famiglia che continua a volersi riconoscere in valori e ideali che non cambiano nel tempo.

Uniti da un cappello con la penna, in armi come in congedo.

L’Associazione Nazionale Alpini, con più di 90 anni di storia, è nata da uomini che nella sofferenza, nelle privazioni e nelle atrocità della guerra hanno vissuto insieme esperienze tragiche, che invece di dividerli li hanno uniti. E quello spirito di corpo è stato trasmesso fino a noi, alpini di oggi, che con i fatti concreti e l’esempio dei comportamenti vogliamo far capire che per una convivenza civile migliore si deve ancora credere in quei valori”.

                                                                                                                                                                              Associazione Nazionale Alpini
Sezione di Modena
Il Presidente
Franco Muzzarelli

“L’iniziativa di scrivere un libro sul gruppo Alpini di Montefiorino mi trova entusiasta. […].

Il Gruppo di Montefiorino ha sempre avuto una brillante storia nell’ambito della Protezione Civile: tutt’oggi che conta una ventina di iscritti, è sicuramente uno dei Gruppi più attivi a livello provinciale. La Sezione di Modena, alla quale mi associo, tiene in massima considerazione i volontari del nostro gruppo, che tanto hanno fatto e tanto faranno ancora nel mondo del volontariato. La Protezione Civile, negli ultimi anni, è notevolmente cambiata: è un sistema che si sta specializzando nei momenti di normalità in azioni atte a sviluppare attività di previsione, prevenzione e studio dei diversi rischi che incombono sul territorio e, in situazioni di emergenza, si attiva per fornire le migliori risposte operative. È dalla popolazione aiutata che i volontari di Protezione Civile ANA si sentono più gratificati per ciò che hanno fatto”.

Mauro Ghirardelli
iscritto al Gruppo Alpini di Montefiorino,
è coordinatore di Protezione Civile ANA della Sezione di Modena

 

Credo che gli alpini siano per il nostro territorio una risorsa unica, dal valore inestimabile.

Il Gruppo Alpini di Montefiorino tanto ha fatto, e continuerà a farlo, per la nostra realtà: sempre presenti in caso di bisogno, gli alpini sono i primi a intervenire quando l’emergenza lo richiede. Il loro lavoro e sostegno a vantaggio della popolazione, in qualsiasi contesto, sono esempi preziosi di uno spirito di volontariato sempre indomito e mai compiaciuto di se stesso.

Come sindaco di Montefiorino, ma prima ancora come cittadina, figlia di un alpino straordinario quale è stato Sergio Gualmini, che per tanti anni è stato alla guida del Gruppo, esprimo il mio orgoglio e la mia gratitudine verso le penne nere del mio Comune e più in generale verso un Corpo che ha fatto dell’associazionismo la sua bandiera.

Antonella Gualmini
sindaco di Montefiorino

 

Sulle parole del presidente della Sezione ANA di Modena Franco Muzzarelli, del coordinatore di Protezione Civile ANA della Sezione di Modena e del sindaco di Montefiorino Antonella Gualmini si apre “Gli Alpini di Montefiorino”. Scritto da Roberta Rossi, il libro è il primo pubblicato da Edizioni Terra marique nella collana E.B., dedicata al noto giornalista Eliseo Baroni, scomparso nel dicembre del 2010. «Un omaggio a un maestro che è stato prima di tutto un amico» spiega Roberta Rossi, autrice della pubblicazione e direttor editoriale di Edizioni Terra marique. «Dal punto di vista professionale, “Gli Alpini di Montefiorino” è la sintesi di tutto ciò che Eliseo mi ha insegnato: la chiarezza e la precisione espositiva, corredata da un’ampia e puntuale documentazione fotografica, inserita nella grafica ottimamente realizzata da Federico Vecchi. E ancora l’approfondimento documentaristico, che mi ha consentito di supportare con precisione le lunghe interviste a numerosi personaggi, tra cui i reduci di guerra Aldo Corti e Pasquale Corti, combattenti sul fronte russo nel corpo alpino della Tridentina. Infine la passione, l’onestà nel descrivere e raccontare un mondo che non conoscevo, ma al quale mi sono appassionata in breve tempo, con la curiosità di sempre, con l’obiettivo di farne oggetto di interesse non solo in chi questo mondo l’ha vissuto, ma soprattutto in quelle persone, lettori attenti e curiosi, che alpini non sono stati, ma possono intuirne il valore sia nel passato che nella modernità».