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DIARIO DI UN’ADOZIONE

IL LUNGO VIAGGIO
LETTERA A MANSI

Scrivo questa lettera adesso che sei con noi da un anno, ed è lontano il tempo che abbiamo trascorso aspettandoti.
Il nostro è stato come un lungo viaggio in orbita su una navicella spaziale, un viaggio avventuroso e infinito alla ricerca di te, che si è concluso con una telefonata che ci comunicava che una bambina in un istituto indiano aspettava il nostro amore.
Allora la nostra navicella spaziale ha iniziato a planare per tornare sulla terra, dove abbiamo atteso di partire per venirti a prendere.
Sono stati giorni lunghi, durante i quali guardavamo spesso la tua fotografia e preparavamo la tua cameretta. La sera, prima di dormire, ti pensavamo sempre e io entravo in quella stanza ancora vuota contando i giorni.
Sono stati mesi di attesa, finché un giorno, finalmente, siamo partiti per venirti a prendere. Noi eravamo al settimo cielo, ma tu eri un po’ impaurita e spaesata.
Quel giorno, quando siamo tornati a casa, abbiamo attraversato il mondo, e arrivati ci ha accolto la pioggia: anche il cielo piangeva di gioia come noi. Bagnava la terra, bagnava le case, bagnava tutto intorno a noi, e lavava via la nostra vecchia vita senza di te. Forse dal cielo piangeva di gioia anche chi non ha potuto aspettarti quaggiù e godere della gioia infinita che ci stai donando.
La nostra famiglia è nata in quel giorno di pioggia, quando tutti e tre siamo arrivati a casa e abbiamo spalancato le finestre davanti ai tuoi occhi curiosi, mentre il nostro cuore si apriva in una nuova ed esausta gioia. Respiravamo a pieni polmoni il vento che entrava dalle finestre, che gonfiava le tende, faceva sbattere le imposte e volare via i palloncini che i nonni avevano messo in giardino per darti il benvenuto.
Da quel momento i nostri occhi sono stati solo per te, il frutto del nostro amore, della nostra attesa, del desiderio di diventare genitori.
Quel desiderio potevi essere solo tu. Ogni giorno, ogni tuo gesto regola tutto il mondo in cui viviamo, ed è l’essenza di ogni nostra emozione.
Il senso della vita sta in un tuo abbraccio al mattino, nel tuo addormentarti la sera, nel vederti correre felice e giocare con noi.
Quel giorno di pioggia abbiamo scoperto l’amore incondizionato, nato quando abbiamo incrociato i tuoi occhi, nella stanza dell’istituto di Mumbai.
Questa lettera, che scrivo adesso che hai appena compiuto tre anni, terrà per sempre immobile il tempo, perché anche fra tanti anni, quando la leggerai, nel cuore di mamma e papà ci sarà sempre la luce di quel giorno di pioggia in cui siamo nati.

  Rossano Crotti