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NEL SILENZIO, INSIEME

Ero in uno dei miei quotidiani viaggi da pendolare, da travet, se la cosa vi sembra più elegante, seduto comodamente in macchina e comodamente in fila. Sentivo fiumi di parole fluire dalle trasmissioni radiofoniche, in cui “gli esperti” esprimono il loro parere su ogni episodio di cronaca o di attualità. Ma quel giorno non ascoltavo, sentivo e basta.
Tentavo di concentrarmi su quel rotolare vuoto di parole, che non riusciva a spiegare le sensazioni e i turbamenti che si provano vivendo in questo mondo così rapido, superficiale, contraddittorio e privo di ogni idea certa di futuro e di identità.
Così si fece strada in me la convinzione che solo le parole di una poesia possano ridarci quell’universalità dell’essere che ci è stata rubata e che oggi si tenta di sostituirla con l’universalità del nulla.
Ho quattro amici, Andrea, Anna, Daniela e Sara, conosciuti in quattro situazioni diverse, che abitano lontano, hanno età e storie diverse dalla mia e non si conoscono tra loro. Tre generazioni che si incontrano.
Tra noi chi è attore scanzonato e malinconico, chi artista poliedrica e inafferrabile o docente ironica e sensibile, e anche medico nostalgico e pessimista, oppure studentessa giovane ma già matura. Tutti insieme, uniti dall’essere poeti per necessità di sopravvivenza.
Un giorno li ho invitati ad abitare con me un gruppo WhatsApp, chiamato “Poeti on-line”. Da esso hanno preso vita, giorno dopo giorno, cinquanta poesie, attraverso le quali ci siamo liberamente espressi in versi, offrendo agli altri i nostri sentimenti, le vicinanze, le distanze, le affinità e le incomprensioni.
È così nata questa raccolta, che racchiude in sé il sentire nato in quel nostro angolo di poesia, nel quale, seppur lontani, abbiamo vissuto senza paura, finalmente liberi di esprimere la nostra parte di universo.
Ludovico Trianni