Diario di paese

15,00

di AA.VV.
Collana E.B.
ISBN 9788897712633

Descrizione

Avevo già deciso di mettere per iscritto alcuni episodi della mia infanzia, adolescenza e giovinezza vissute nel mio paese, che ho lasciato poco più che ventenne dopo la laurea. Ogni tanto tornavo a Bagnolo a trovare i miei finché erano in vita, poi solo qualche fugace visita al cimitero.
Col pensionamento ho iniziato a scrivere, e mi piace.
Il mio obiettivo era di scrivere il mio diario personale, tramite il quale dare il quadro di una realtà che non c’è più, quasi volatizzata.
Inaspettatamente ricevo nel gennaio di quest’anno 2017 una telefonata di Corrado Torreggiani, un mio compagno di classe delle elementari, con il quale per ragioni diverse nel corso degli anni sono in qualche modo rimasto in contatto.
Mi informa che è stato deciso da un comitato promotore, composto da lui, Werther Borelli e Bruno Burani, di organizzare un pranzo di classe della nostra quinta elementare, che si sarebbe tenuto nel salone della CTL di Bagnolo, il giorno 4 febbraio. A questo proposito sono sotto riportate le impressioni scritte da Ivan Salardi.
Ho accettato l’invito con entusiasmo: era la prima volta che ci ritrovavamo dopo quasi sessant’anni.
Ho rivisto come per incanto parecchi dei miei amici di quando ero bambino: alcuni li ho riconosciuti, altri no. Purtroppo qualcuno ci aveva lasciato per sempre e qualche altro ha preferito non presenziare temendo l’emotività delle proprie reazioni.
Non ci sono parole per esprimere le emozioni provate: era come se ci fossimo lasciati qualche settimana prima e invece era già trascorsa una vita. E i ricordi erano nitidi e comuni a tutti.
In quella circostanza mi è subito balenata un’idea: io sto scrivendo un mio diario personale, perché non estenderlo a tutti e fare un diario di paese?
Ne parlo “on line” brevemente con Corrado, che appoggia l’iniziativa e in diretta rivolgo l’invito ai miei vecchi compagni di classe di partecipare alla stesura di questo diario e di scavare nei loro ricordi, di scrivere i loro racconti e di inviarli o a me o a Corrado come referente locale.
Obiettivo ambizioso: finire il libro, stamparlo e presentarlo entro l’anno in corso.
Nasce così questo testo scritto da noi “i ragazzi del dopoguerra”, che abbiamo affrontato il nostro futuro con la grinta e l’entusiasmo tipico di chi voleva cambiare il mondo.
Vista l’eterogeneità dei vari scrittori, ci sono diari di diversa lunghezza e dai contenuti molto vari: il mio diario risulta il più lungo, avendolo cominciato in privato, prima di condividerlo con gli altri.
Mi auguro che questa iniziativa possa lasciare in modo indelebile per iscritto una pagina di storia del nostro paese.

Fausto Davoli